giovedì 4 aprile 2013

AFRICA EXPRESS, il viaggio dell’uomo di Giorgio Cosulich de Pecine

Factory10 presenta:

AFRICA EXPRESS, il viaggio dell’uomo
di Giorgio Cosulich de Pecine


Domenica 7 aprile ore 18.00
inaugurazione della mostra fotografica
a cura di Giorgio Cosulich e Gaetano Crupi
e presentazione del libro con intervento dell’autore.

L’associazione Factory10 presenta un nuovo importante appuntamento con la fotografia:

domenica 7 aprile 2013 alle ore 18:00, presso i locali dell’associazione, sarà inaugurata la mostra fotografica e presentato il volume (ed. Postcart 2012) legati al progetto “AFRICA EXPRESS, il viaggio dell’uomo”, di Giorgio Cosulich de Pecine.
L’evento vedrà la partecipazione dell’autore, che condividerà con i presenti la sua appassionante esperienza e il percorso artistico che ha portato alla realizzazione del progetto fotografico.

Diecimila chilometri in treno attraverso l’Africa, passando per giungle, deserti, pianure, montagne e fiumi, seguendo le rotte migratorie di un popolo in perenne movimento. Africa Express è il racconto fotografico di un lungo viaggio durato sei anni, con lo scopo di narrare le storie di quell’umanità migrante che quotidianamente si mette in cammino verso nuove mete, in cerca di fortuna, di speranza, di una possibilità. Ma è anche il racconto di un’Africa senza gesti clamorosi, che si vuole liberare dalla schiavitù del luogo comune della sofferenza e della miseria per essere finalmente capace di esprimersi attraverso emozioni e necessità comuni a tutti gli esseri umani e mostrare così il volto dell’uomo comune.
Il progetto vuole mettere in risalto un contesto umano e sociale che ci appartenga come uomini, non come europei, americani o asiatici. Non vuole essere solo il racconto di africani in movimento, ma soprattutto quello di esseri umani in movimento, con il loro bagaglio di speranza, di sofferenza, di emozioni, di gesti, di espressioni, di paure…

Una serata da non perdere, un progetto fotografico stimolante e coinvolgente, un autore intenso e appassionato, come i suoi sguardi sul mondo testimoniano.
Come da tradizione di Factory10, l’evento è aperto a tutti e ad ingresso gratuito.

Giorgio Cosulich de Pecine
nasce a Roma nel 1970. Dopo aver frequentato il corso di Fotografia dello IED, inizia la sua carriera di fotografo nel 1995 a New York, dove lavora per il PIER59 Studios, occupandosi di moda e glamour. Dopo due anni lascia lo studio per dedicarsi al fotogiornalismo ed al reportage sociale. Inizia a collaborare con agenzie fotogiornalistiche e riviste americane. Nel corso degli anni il suo lavoro lo ha portato in giro per il mondo in cerca di storie su persone e luoghi, diversificando i propri interessi su vari temi, come i conflitti balcanici di Bosnia e Kosovo, i rifugiati afgani in Pakistan, il movimento no global in Italia, i flussi degli immigrati in Africa, le comunità Rom nell’est europeo, le favelas brasiliane. Le sue immagini sono correntemente pubblicate da prestigiose testate nazionali ed internazionali, tra le quali: l’Espresso, l’Europeo, GQ, Zoom, Max, Geo, Internazionale, Stern, The New York Times, Usa Today, People, Vanity Fair, The Guardian, The Observer, Newsweek, Time, Sportweek, Miami Herald, Los Angeles Times. Ha realizzato su commissione lavori di corporate per Esso, Shell, 2BCom, Saatchi&Saatchi, The British Council, Ripa Arte Hotel, Alitalia, Qantas, Pumex, Cathay Pacific, Comunità Europea, Nike, Lets’Bonus.
Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all’estero.
Ha partecipato a numerosi festival quali il Festival Internazionale di Fotografia di Roma (2003, 2005, 2008), il Festival Internazionale di Foiano (2004), il RomaDocFest (2006, Menzione speciale), il SalinaDocFest (2007), il PordenoneFilmFest (2007), Ivrea Photo Festival (2011).
E’ autore dei libri: Il Respiro del Silenzio, Ed. EDE / Africa Express, Ed. Postcart
Attualmente vive a Roma, il suo lavoro è regolarmente distribuito in tutto il mondo dall’agenzia Getty Images.



Factory10
è un’associazione culturale nata a Latina nel gennaio del 2010 con l’obiettivo di diffondere la fotografia come forma d’espressione artistica e ricerca personale. La creazione di uno spazio con uso esclusivo ed attrezzato per mostre, video-proiezioni, lezioni in aula, sala di posa, permette la realizzazione di eventi con lo scopo unico di trasmettere la passione della fotografia e la curiosità che, giorno dopo giorno, sollecita la voglia di migliorarsi. Factory10 mette a disposizione ampi spazi per la promozione di ogni forma culturale: l’intento quello di ascoltare sempre le proposte e i suggerimenti di tutti; il socio ideale colui che intenda arricchire il proprio bagaglio personale nell’ambito della fotografia con il desiderio di migliorarsi e dare un concreto supporto alla crescita dell’associazione.
Factory10 ha sede a Latina, in Via dei Boi n. 10.



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Ufficio stampa Factory10 Associazione Culturale
Daniele Del Vecchio
Info: tel. 346 5399023


SCHEDA TECNICA EVENTO

AFRICA EXPRESS, il viaggio dell’uomo
di Giorgio Cosulich de Pecine
Inaugurazione della mostra fotografica, a cura di Giorgio Cosulich e Gaetano Crupi e presentazione del libro (ediz. Postcart), con intervento dell'autore.

Inaugurazione Domenica 7 aprile 2013 - Ore 18:00
Esposizione: dal 7 al 28 aprile 2013
Factory10 – Associazione Culturale Fotografica
Via dei Boi 10 – 04100 Latina
Ingresso gratuito


SCHEDA TECNICA LIBRO

AFRICA EXPRESS
Fotografie e diario di bordo
GIORGIO COSULICH D PECINE
con un racconto di
CRISTINA ALI FARAH

ISBN 978-88-867-95-99-9
PAG.136
FORMATO 17 X 23cm
ANNO 2013 – Ediz. POSTCART
LEGATURA copertina rigida


giovedì 7 marzo 2013

Obbiettivo Donna, ottava edizione Roma 7- 29 marzo 2013

Percorsi Atemporali
Memoria, sofferenza e problematicità sociale
Fotografie di Annalisa Natali Murri, Sara Palmieri e Luciana Passaro
Officine Fotografiche Roma, inaugurazione giovedì 7 marzo ore 18.30
La rassegna è a cura di Lina Pallotta ed Emilio D'Itri
www.obbiettivodonna.org
Tre fotografe selezionate dall’esperta Lina Pallotta, al centro di quest’edizione di Obbiettivo Donna. La rassegna, organizzata e prodotta da Officine Fotografiche Roma, con il Patrocinio del Municipio Roma XI, si svolgerà dal 7 al 29 marzo. Uno spazio aperto al confronto, alle contaminazioni visive e all’intrattenimento con un approccio, nonostante i profondi temi trattati, frizzante e stimolante.
L’ottava edizione prende il via giovedì 7 marzo con l’inaugurazione di tre mostre fotografiche, scelte attraverso un bando di selezione, per esplorare un ampio spettro di lavori realizzati dalle socie e fotografe di Officine Fotografiche Roma. Oltre 50 i progetti pervenuti e selezionati da Lina Pallotta, fotografa e docente che vive tra Roma e New York, dove si è diplomata in Fotogiornalismo all’International Center of Photography. «Le tre autrici scelte, Annalisa Natali Murri, Sara Palmieri e Luciana Passaro hanno sviluppato in maniera organica ed esaustiva i soggetti che hanno deciso di affrontare e approfondire», spiega Lina Pallotta. «sono progetti – aggiunge – che ho selezionato perché li ritengo professionalmente e concettualmente compiuti. Il linguaggio indipendente e personale, la scelta di privilegiare un approccio intimo, che non penalizza la ricerca formale o strutturale, arricchiscono il dialogo sul linguaggio visivo contemporaneo». I temi presentati spaziano dalla documentazione sociale di Annalisa Natali Murri che con Cinderellas, continua la Pallotta, «riporta con partecipazione, ed empatia femminile, la condizione delle Hijras, transessuali del Bangladesh». C’è poi il dolore connesso alle problematicità espresse in Algòs da Luciana Passaro, che rappresenta con grande sobrietà le limitazioni che la malattia impone a un giovane corpo. L’esplorazione della memoria storica personale, con M. di Sara Palmieri. L’autrice fa del racconto autobiografico, lo strumento idoneo a sviscerare il presente. Il progetto e’ completato poi da una maquette, dove gli oggetti e le fotografie storiche si specchiano e si completano con le immagini prodotte dall’autrice. Tre percorsi visivi diversi, uniti dall’uso che le autrici hanno fatto del bianco e nero e dall’affermazione di libertà espressiva da loro seguita.
Nel corso della rassegna, in programma alcuni appuntamenti e momenti di confronto aperti alle contaminazioni visive, tra fotografia ed editoria, cui si aggiunge una serata live, organizzata in collaborazione con Female Cut, dove sarà protagonista la fotografia, con un approccio very female.

martedì 5 marzo 2013

Padova Fotografia Festival

Alone Inside . Through The Society.
 Dal 9 Marzo Al 6 Aprile 2013 



Il tema di questa edizione è “Alone Inside. Through the Society”. 
Si andranno a utilizzare i caratteri specifici del medium fotografico per rappresentare la relazione tra vita dell’uomo, identità dei luoghi e loro contraddizioni. 
Il Festival prevede due cicli di esposizioni, il primo dal 9 al 22 marzo e il secondo dal 23 marzo al 6 aprile.

Oltre alle esposizioni, il Festival sarà ricco di workshop, mostre, incontri, presentazioni. Il circuito espositivo è diffuso nella città tra il vecchio cardo romano di via Dante da Porta Molino a via XX Settembre.

46 mostre
8 workshop
9 incontri
5 presentazioni

Padova Fotografia festival è curato dall’Associazione culturale Sabspace
Il Festival nasce dalla necessità di trovare uno spazio all’interno della città per lo studio della fotografia. Un percorso fotografico diffuso, piattaforma di idee e progetti.
Padova, città ricca di “spunti fotografici” è il luogo ideale per accogliere per quattro settimane una rassegna fotografica dove la creatività di fotografi nazionali e internazionali si unirà e confronterà con quella di fotografi del territorio.

La complessa realizzazione del progetto Padova Fotografia Festival ha reso necessario un lavoro che è iniziato nel mese di novembre 2011 con la creazione di un comitato scientifico e un gruppo di lavoro selezionato per definire tutti i punti organizzativi della manifestazione e attuarli. L’associazione culturale Sabspace, frutto di una collaborazione tra la famiglia Alfonsi Beretta e il fotografo Marco Monari, nasce come contenitore di arte contemporanea nel settembre del 2008 con lo scopo di promuovere iniziative di carattere culturale presso Palazzo Savonarola a Padova.

info: www.padovafotografia.it





venerdì 1 marzo 2013

PRO/CONTRO: CICLO DI INCONTRI-SEMINARI SULLA FOTOGRAFIA CON TANO D’AMICO E DIEGO MORMORIO

Continuano all’Associazione culturale WSP Photography il ciclo di incontri-seminari con Tano D’AmicoDiego Mormorio attraverso la modalità del dibattito durante il quale i due autori si confrontano ed esporngonoo le proprie diverse – e in alcune parti concordanti – posizioni.
 Il tutto in maniera da fare emergere uno sguardo critico sulla storia della fotografia: una visione che vada al di là della superficialità e il conformismo del nostro tempo. 



Giornalista e fotoreporter, Tano D’Amico ha raccontato con il suo bianco e nero il mondo delle rivolte e delle manifestazioni in Italia e non solo dagli anni ’60 ad oggi. Diego Mormorio storico, critico della fotografia e saggista, si è occupato soprattutto dei rapporti tra la fotografia e la cultura filosofica e letteraria.
Il prossimo ciclo di incontri si concentra sull’analisi e il confronto di alcuni fotografi come Gerda Taro e Robert Capa, storico fondatore della Magnum, il visionario Mario Giacomelli e il filone dei fotografi paparazzi con Tazio Secchiaroli. I ciclo di incontri del 2013 ricomincia con un interessante dibattito interessante sul Fotogiornalismo.

Gli incontri-seminari si terranno presso la sede del WSP Photography.
Il costo degli incontri, comprensivo di un buon bicchiere di vino, è di 10 euro per i non tesserati ENAL, e di 8 euro per i tesserati e iscritti ai corsi dell’Associazione WSP  Photography.

È gradita la prenotazione inviando una mail a info@collettivowsp.org

Prossimi appuntamenti: 
sabato 2 marzo ore 19.00 Pro/Contro Tazio Secchiaroli e i Paparazzi 
sabato 16 marzo ore 19.00 Pro/Contro Mario Giacomelli


martedì 19 febbraio 2013

Roma FotoFestival 2013



L'Associazione Culturale Roma FotoFestival
in collaborazione con
Scuola Romana di Fotografia e Cinema  Casa della Fotografia
assieme al II Municpio, Comune di Roma, Provincia di Roma
e Regione Lazio

Indice la V Edizione del

CONCORSO VIDEO/FOTOGRAFICO
ROMA FOTOFESTIVAL

Il Roma FotoFestival è un evento che stimola la produzione artistica: vi possono partecipare giovani, dilettanti e professionisti, ovvero chiunque senta forte l’esigenza di esprimere con il proprio talento le emozioni attraverso l’arte della fotografia e del video. Infatti, la grande novità di quest’anno consiste nell’apertura di una nuova sezione del concorso dedicata al video e, inoltre, lo spostamento del territorio d’azione da San Lorenzo al II Municipio.
A differenza di quasi tutte le manifestazioni, il Roma FotoFestival non è solo una mostra di lavori. Il suo punto di forza è sollecitare la creatività dei partecipanti, stimolare il lavoro con la curiosità di ricercare persone, luoghi, oggetti. Fare video e foto può essere definito un work in progress che inizia con la curiosità e prosegue con la conoscenza dell’immagine realizzata. L’esposizione o la proiezione dell’opera sono il punto di arrivo di questo processo.

Verrà messo in palio un montepremi complessivo pari a euro 15.000,00, in denaro e in borse di studio per Corsi di Fotografia e di Cinema di vario livello presso la Scuola Romana di Fotografia e Cinema.

La giuria assegnerà:
• 3 premi in denaro ai primi 3 classificati nella categoria “Ex allievi/Professionisti”;
• 3 premi in borse di studio ai primi 3 classificati nella categoria “Non professionisti”;
• 3 premi in denaro o in borse di studio ai primi 3 classificati nella categoria “Cinema”.

giovedì 14 febbraio 2013

"Tano D’Amico, dietro il visibile" di Angelo Mastrandrea

Conosco Tano D’Amico
fin dal primo giorno in
cui misi piede al Manifesto.
Insieme abbiamo anche fatto
qualche lavoro – lui ama
ricordare un reportage
all’interno dell’Ospedale
psichiatrico giudiziario di
Reggio Emilia, noi due e sister
Helen Prejean, la suora
americana che aveva ispirato
un celebre film, Dead man
walking – e altri ancora ne
abbiamo in programma. È da
oltre un decennio che mi
chiedo da dove abbia ricavato
quel tocco che rende
inconfondibile ogni sua
fotografia, e quali siano i suoi
riferimenti culturali, prima ancora che politici. Scatti che, in
molti casi, ci balzano alla mente naturalmente quando parliamo
di alcuni eventi. Come si fa, rievocando l’omicidio di Giorgiana
Masi – la studentessa uccisa a Roma il 12 maggio del ’77
durante una manifestazione indetta dai radicali per festeggiare i
tre anni dal referendum sull’aborto –, a non pensare a
quell’immagine-simbolo che immortala due ragazze, le
“sorelle”, che corrono disperate verso Ponte Garibaldi?
Un suo libro, ora, finalmente riesce a chiarirmi le idee. “Le
fotografie che si reggono sull’avvenimento non fanno memoria,
fanno dimenticare quell’avvenimento. Lo rendono scontato, banale,
inevitabile, dimenticabile”, scrive in Anima e memoria. Il legame
imprendibile tra storia e fotografia (Roma, Postcart, pp. 168, euro
12,50). Il punto decisivo è dunque – mi pare di capire – quello di
considerare l’immagine un punto di partenza e non di arrivo: il
contrario del reality show cui ci tocca ogni giorno assistere. Non la
foto che mostra tutto senza lasciare alcuno spazio
all’immaginazione, dunque, ma la foto che va oltre la realtà, capace
di evocare il non visibile che si nasconde dietro il visibile.
Ci sono dei forti riferimenti pittorici, nelle immagini di Tano
D’Amico: il “realismo poetico” degli impressionisti della Comune
di Parigi, il Rinascimento italiano. E poi la filosofia: Roland Barthes
che diceva “cose bellissime rispetto alle immagini del suo tempo:
scorrono un fiume di immagini, molte urlano, stigmatizzano,
nessuna fa pensare. Nessuna si fa amare e ricordare. Nessuna va al
di là della lettera. Non c’è astrazione, come per gli scarponi di Van
Gogh che fanno pensare al cammino dell’umanità”. A condire il
tutto, la scelta di campo, insomma la Politica: dalla parte dei
“cattivi”, i perdenti della Storia, eterni antagonisti del potere e
della sua eterna voglia di controllare la parola e l’immagine.
Da qui la critica, aspra, alla cultura fotografica che oggi va per la
maggiore, dove tutto va mostrato per non rivelare nulla di ciò
che si trova sotto la superficie, dove la ricerca di una presunta
oggettività serve solo a eliminare l’occhio del fotografo e a
falsarne irrimediabilmente la poesia, rendendole neutre, passive,
consumabili. Con il risultato di avere delle immagini brutte,
come in nessun’altra epoca è accaduto, foto che scivolano via
senza stratificare nulla nella memoria di chi le guarda.
Non risparmia nemmeno la sinistra giornalistica, il fotografo di
Filicudi. La considera subalterna a un pensiero unico
dell’immagine che non fa altro che schiacciarla. Alla fine, scrive
sulla Moleskine che lo accompagna ovunque, gli stessi movimenti
sociali si sono distrutti con le proprie immagini,
autorappresentandosi esattamente come voleva il Potere,
appiattendosi su una rappresentazione della realtà “così come
appare” e non riuscendo a capire che ogni gruppo sociale ha
bisogno di proprie immagini e non di immagini costruite da altri.
“Senza immagini nuove il movimento non vive”, sostiene Tano
D’Amico, che di suo non ha mai immortalato la morte o la violenza,
ma ha sempre cercato la poesia, il lampo di umanità che spunta
fuori anche laddove non te lo aspetteresti. E l’unico modo per
evitare che la foto diventi neutra, piatta, si stereotipizzi come
accaduto, ad esempio, al G8 di Genova, “un colossale, acritico,
morboso safari fotografico” dove le immagini – anche quelle dei
mediattivisti – sono servite solo a essere utilizzate nei verbali di
polizia e nei processi. “I miei scatti non sono mai finiti in un
tribunale”, dice con orgoglio. Nonostante – e questo libro lo
testimonia – in questi ultimi quarant’anni davanti ai suoi occhi, e
alla sua macchina fotografica, sia passato di tutto.


L'articolo si trova sul n°6 del settimanale "Rassegna Sindacale", la storica rivista dalla Cgil ed è acquistabile online.

giovedì 31 gennaio 2013

SCRITTURE DI LUCE 2013.

Appuntamenti con gli autori e i fotografi
A cura Sandro Bini e Michelangelo Chiaramida


Si apre Sabato 2 Febbraio presso la Libreria Brac (Via dei Vagellai 18r Firenze) la Va Edizione della Rassegna “Scritture di Luce”, appuntamenti con gli autori e i fotografi, organizzata dall’Associazione Culturale Deaphoto (www.deaphoto.it) in collaborazione con la Libreria Brac e le Case Editrici, Contrasto, Postcart e Gelli Edizioni. A presentare autori e fotografi Sandro Bini e Michelangelo Chiaramida curatori del Progetto. Gli appuntamenti si ripeteranno ogni sabato del mese di Febbraio sempre alle ore 17,30. Si inizia il 2 Febbraio con Laura Leonelli che parlerà del suo libro “Lem. Viaggio iniziatico di un piccolo Buddha (Contrasto). A seguire, il 9 Febbraio, Gianni Berengo Gardin, che presenterà il suoi recenti volumi Inediti (o quasi) e L’Aquila prima e dopo (Contrasto). Il 16 Febbraio appuntamento con il racconto fotografico di Matteo Bastianelli, The Bosnian identity (Poscart). Chiude la Rassegna il 23 Febbraio, Davide Virdis con il suo recentissimo libro dedicato alle rotte del Mediterraneo, Routes of Water (Gelli Edizioni). Tutti gli incontri sono a ingresso libero.


BRAC – Libreria di arte contemporanea, caffè e cucina

Via dei Vagellai 18r 50122 Firenze - +39 055 0944877

www.libreriabrac.net - info@libreriabrac.net


Progetto in collaborazione con

CONTRASTO, POSTCART, GELLI EDIZIONI



PROGRAMMA DEGLI INCONTRI


Sabato 2 Febbraio ore 17,30

Incontro con LAURA LEONELLI "Lem. Viaggio iniziatico di un piccolo Buddha”

Questo libro presenta una testimonianza esclusiva, quella di Laura Leonelli, ammessa all’interno della comunità monastica di Luang Prabang, città santa del Buddismo Theravada in Laos. La prima volta per una donna. Per circa quattro anni Laura Leonelli ha raccontato e fotografato la crescita e il percorso formativo di Lem, bambino di dodici anni, accompagnandolo dal distacco dalla famiglia al suo ingresso in monastero, dai suoi primi passi tra i meravigliosi templi di Luang Prabang alla scoperta dei grandi maestri. In poche ore Lem abbandona il suo villaggio di montagna e la tenerezza della sua infanzia. In poche ore Lem si trasforma in un piccolo Buddha.


Sabato 9 Febbraio ore 17,30

Incontro con GIANNI BERENGO GARDIN

“Inediti (o quasi)”. Questo volume raccoglie 87 tra le più sorprendenti e inedite perle di Berengo Gardin. Fotografie mai viste insieme e altre poco note, tutte rivelano, dalla prima all’ultima, il tocco geniale del grande artigiano, la sapienza del narratore attento che riesce sempre a sorprendere e a meravigliare con la forza del suo sguardo.

“L’Aquila prima e dopo”. A quasi tre anni dal terremoto, Gianni Berengo Gardin è tornato all’Aquila per testimoniare lo stato in cui è ridotta, una città bloccata e ferita, con un centro storico trafitto da impalcature, nascosto da teli e travi, strade una volta brulicanti di suoni e di vita, ora deserte. ll rapporto tra Gianni Berengo Gardin e L’Aquila risale a 16 anni fa, quando il fotografo aveva immortalato il calore della la gente e la staordinaria archittettura della città. Berengo Gardin ha fotografato e voluto raccogliere in questo volume le stesse situazioni che aveva fermato in passato per rendere ancora più duro e inevitabile il confonto. Un atto doloroso, ma dovuto nei confronti di chi quotidianamente vive esiliato dalla propria vita, in un tessuto urbano che non lo rappresenta più.


Sabato 16 Febbraio ore 17,30

Incontro con MATTEO BASTIANELLI "The Bosnian Identity”

Un viaggio nella memoria della Bosnia. Storie di vita quotidiana di famiglie musulmane segnate dalla guerra in modo diverso. Un continuo percorso di autocoscienza tra l'orrore di un genocidio e il ricordo di una pulizia etnica al di là del tempo. Una nazione bloccata tra voglia di rinascita e spinte al nazionalismo, in una transizione ancora presente tra passato e futuro. Dove sofferenze, speranze e humor nero delineano i tratti di una comune identità bosniaca, nata o forse solo sopravvissuta tra le ceneri dell’ Ex- Jugoslavia.


Sabato 23 Febbraio ore 17,30

Incontro con DAVIDE VIRDIS "Routes of water”

Il Progetto fotografico Routes of Water è stato realizzato all’interno del Programma Mare Nostrum “Euromed Heritage 4” di cui è parte: la riscoperta della storia culturale delle regioni mediterranee, che è storia di intrecci, di connessioni, di ibridazioni culturali (…). L'esplorazione fotografica compiuta da Davide Virdis nei quattro siti portuali di origine fenicia inclusi nel progetto Mare Nostrum – Tyre, Rhodes, Carthage, Marsaxlokk – si è sviluppata seguendo due percorsi paralleli eppure complementari, che si concretizzano qui in due percorsi narrativi solo “formalmente” diversi”. (Paolo Chiozzi)